Sulla strada che conduce alle Alpi a partire dalla Crau, si osservano numerose strutture in pietre a secco volte a inghiaiare e stoccare, camminare, riparare gli uomini, gli utensili o le bestie, recintare, canalizzare l’acqua (…) realizzate dagli allevatori e dai pastori che costituiscono un importante patrimonio. Capanne o capannoni, capanne in pietra a secco, pozzi, ovili, parchi, fontane, baite d’alpeggio e mas. Questa architettura rurale tutta da scoprire e apprezzare viene valorizzata lungo l’itinerario La Routo.
Scoprire il patrimonio pastorale
In immagini
Dalla Crau fino alle Alpi, si ritrovano antiche tracce di civiltà agropastorale:
Ovili della Crau che risalgono all’epoca romana, capanne costruite con canne in Camargue, tra cui l’ovile della Favouillane è oggi l’ultimo esempio, capanne in pietra a secco, macerati (o ammassi di pietre), canali di irrigazione (o bélières) e vestigia di fienili che servono allo sfruttamento del fieno di alta quota.
La capanna è un elemento degno di nota dei paesaggi che offre l’alta montagna delle Alpi del Sud.
Il termine «capanna pastorale» designa le costruzioni, antiche o attuali, adibite all’alloggio e alle sue dépendance che utilizzano i pastori durante i tre o quattro mesi del soggiorno estivo delle greggi negli alpeggi. La maggiore parte delle capanne erano semplici casolari in pietra a secco, con una carpenteria leggera, ricoperta da tetti di lauze realizzati con pietre e persino lamiere. Costruzione destinata oggi a durare a lungo, la capanna pastorale costituisce un elemento dei paesaggi degni di nota che offre l’alta montagna delle Alpi del Sud.
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